06.08
Ci siamo! Non mi
sembra vero ma sto davvero partendo per l'Islanda. Sono sulla navetta per
Malpensa e non sto nella pelle dalla felicità.
Lo zaino è immenso,
come sempre. Il mio North Face mi accompagnerà anche in questo viaggio. Lui e
la mia Nikon, il KWay viola di nonna e ora anche il Casio sono compagni di
viaggio ormai inseparabili. Quegli oggetti che danno la sicurezza delle piccole
cose.
Sono sulla navetta,
il mal d'auto come sempre mi da il tormento, ma sono così elettrizzata che non
mi importa.
Ho la sensazione che
questo viaggio mi cambierà. Ogni viaggio mi cambia in qualche piccola cosa. Ma
questo viaggio sento che mi lascerà qualcosa di grande. E il campeggio, beh, il
campeggio per di più al freddo, sarà una bella prova. Prima esperienza in
tenda. Mi reputo coraggiosa!!
07.08
Per la prima volta
nella mia vita ho dormito in aeroporto. Che poi, dormire è pure esagerato, ho
riposato un paio d’ore e alle 5am Flybus per il centro città. Meno male che c'era lo Sgamba a guardare le borse. Sant'uomo! Ad ogni modo
l'aeroporto di Reykjavik è davvero spettacolare, sia a livello architettonico
sia a livello di pulizia, servizi e sicurezza.
Una volta arrivati in
città sono rimasta a bocca aperta. La navetta ci ha lasciati al porto, dove le
prime luci del mattino illuminavano le barche e l'acqua di una luce soffusa,
dolce e morbida. Le foto non rendono neanche la metà.
Io e lo Sgamba abbiamo girato 1h
alla ricerca di un bar per stare al caldo ma la città era deserta e solo alle 7
abbiamo trovato il Donuts aperto. Qualcosa di caldo e via all'autobus per
Skogar.
Io ero un pò in
ansia, non potevamo permetterci di perdere quell'autobus. Ne parte uno al
giorno alle 7.30 della mattina. Ed era l'unico modo per raggiungere Mauri,
altrimenti avrebbe dovuto venirci a prendere lui, una perdita di tempo!
Ovviamente non c'era
pericolo di perderlo. Ma si sa, io ho sempre l’ansia quando si tratta di
prendere dei mezzi. Mi piace arrivare con anticipo, a volte troppo.
Saliamo sull'autobus e via verso Skogar attraverso panorami
unici. È uscito anche il sole, che rende il verde così luminoso che sembra
surreale.
Sono stanca morta.
Appena mi siedo mi addormento. Ma mi sforzo di stare sveglia. Voglio vedere il
più possibile. Ci sono queste distese di verde infinite e poi una casetta
sperduta in lontananza. A volte neanche quella. Solo verde e qualche cavallo.
Ormai è sera, sono le 19 e c'è la luce delle
15. Una meraviglia. Permette di allungare le giornate e fare molte più cose. E
oggi ne abbiamo viste e fatte di cose.
Il bus per Skogar ci ha permesso di vedere una cascata, la
prima!
Abbiamo fatto il giro
tutto intorno, anche dietro, tra la roccia e l’acqua. Un'esperienza stupenda,
ma eravamo zuppi.
Il bello è stato
vedere il bus partire, con su i nostri zaini, e noi lì, a piedi, ancora
increduli di ciò che avevamo appena visto. Abbiamo cominciato a correre e il
bus ci ha aspettato, meno male! La guida ci ha sfottuti fino a destinazione. Fair
enough!
Siamo arrivati a Skogar e Mauri era lì, col Disco in piena
forma. In mezzo ad un prato verde stupendo con una cascata, più grossa della
prima, sullo sfondo. Tempo di una birra, per lo Sgamba, tappa al bagno, per me, e via
verso la Ice Lagoon.
Ragazzi, uno
spettacolo della natura. E pensare che se continua così fra 50 anni sarà tutto
sciolto e non ci sarà più nulla. Così ci ha spiegato la giuda. Il ghiacciaio si
sta irreparabilmente sciogliendo.
Abbiamo fatto un giro
in gommone in mezzo agli Iceberg, fatto mille fotografie, accarezzato il
ghiaccio e incontrato una meravigliosa foca che prendeva il sole. Si perchè in
tutto ciò abbiamo avuto la fortuna di trovare una giornata spaziale. Sole caldo
e poco vento.
È solo il primo
giorno ma mi sembra di essere qui da sempre ma soprattutto mi sembra di essere
nata per questo tipo di viaggi !
Sono proprio curiosa
di sapere cosa diranno Mauri e lo Sgamba a tal proposito a fine vacanza.
Tra di noi tutto
benone. Mauri e lo Sgamba si punzecchiano come due bambini e io mi diverto a
punzecchiarli a mia volta. Litigheremo prima della fine della vacanza? Bah,
probabile data la stretta convivenza ma pazienza. Ora va tutto bene, i paesaggi
sono unici, non vorrei andare a dormire per non perdermi nulla. E quindi, ne approfitto,
mentre andiamo verso Vik, per fare il pieno di paesaggi.
Abbiamo rischiato di
restare a secco, Mauri era leggermente teso, guidava con velocità costante alla
ricerca di un benzinaio. Tra l’altro abbiamo non pochi problemi a fare il pieno
con la carta di credito, non ce le accetta.
Fatto il pieno al
Disco, ci dirigiamo verso l'interno per passare la notte, mi guardo ancora
attorno. Il sole è davanti a noi, ci stanca gli occhi e scalda la pelle.
Intorno pianura e altopiani sullo sfondo un pò sbiaditi dal sole e dalle
nuvole.
08.08
La prima notte in
campeggio, a Porsmork, è andata ed è andata bene. Ho dormito al caldo nella
maggiolina, una bella tirata fino al mattino. E mi ci voleva dopo la saccata di
freddo presa per mangiare all'aria aperta. Bello eh, ma 7 gradi sono un pò
pochini per mangiare fuori.
La giornata è cominciata a mille ed è finita a tremila.
Volevamo fare
trekking a Porsmork ma il tempo non era invitante. Nebbia e pioggia. Allora
abbiamo deciso, anzi, Mauri ha deciso, lui è il travel planner, l'addetto alla cartina, di andare verso l'interno a Landmannalaugar
facendo una giornata di vero fuori strada. Io nn sapevo neanche cosa
significasse, ma poi l ho scoperto. Una fi-ga-ta!!!
Comunque, partiamo
dal campeggio e lo Sgamba mi lascia il volante. Si, esatto! Mi fa guidare. Sono
consapevole di aver guidato nella strada dell'orto ma è stato davvero figo. E
poi c'erano dei guadi. Piccoli ma mi sono comunque divertita.
I ragazzi sono
splendidi con me. Sempre gentili, attenti e premurosi. Ammetto, a volte anche
troppo, vorrei essere più d'aiuto, non mi piace essere servita e trovare tutto
pronto. Ma forse è giusto così, forse.
Detto ciò la parte
bella della giornata di oggi è stato lo "sterro".
Panorami stupendi.
Mauri dice molto simili alla Scozia. La natura è cambiata molte volte. Verde e
pecore. Poi sabbia nera un pò allagata dalla forte pioggia. In alcuni tratti
non si vedeva più la strada. Poi delle specie di kanion col verde incima e il
fiume ai piedi. La colata lavica che sembra di essere sulle gobbe. E poi i
guadi. Pazzesco. Nn pensavo che una macchina potesse fare cose simili. Sembrava
un anfibio.
In un guado, uno dei
primi "incazzato vero" come direbbero i ragazzi, l'acqua è salita
fino a un terzo del parabrezza. Ed è entrata dalle portiere laterali. È stato
qualcosa di unico. Se mi sono divertita? Da morire. La mattina stessa prendevo
in giro Mauri e lo Sgamba perchè sembravano dei bambini di 5 anni quando
parlavano di sterro e fuoristrada. Ora capisco perchè. E quindi sulla F210
eravamo 3 bambini di 5 anni, due un pò piu cresciuti fuori, ma altrettanto
bambini dentro.
Ora capisco anche
perché facciano queste "randagiate" in macchina. È qualcosa di unico.
Per quello che vedi e per come lo attraversi. La macchina ormai è la nostra
casa. Io sto sempre dietro, fornisco acqua e spuntini ai ragazzi e faccio foto
dai finestrini.
09.08
Abbiamo passato la
notte a Landmannalaugar, prima della fine della vacanza impareremo anche a
pronunciarlo. Prima di cena siamo stati un pò nelle pozze calde, naturali. A
volte erano così calde che non si riusciva a stare dentro. Mauri soffriva
palesemente ma credo volesse incamerare tutto il caldo possibile. E ha fatto
bene. Per montare la tenda si sono presi una ramata d’acqua. Erano completamente zuppi.
Questo campeggio era
descritto come uno dei più attrezzati, in realtà a nostro parere non lo era. Mauri sostiene che sia stata una delle sere più border line che lui abbia mai
fatto in campeggio. Non c’era un posto caldo dove mangiare e quindi ci siamo
fatti un piatto di pasta in tenda. La maggiolina non la si poteva aprire e
quindi ho dormito in macchina. La comodità è un’altra cosa, ma almeno ero al
caldo e all’asciutto.
Alla mattina mi
sveglio presto, molto prima dei ragazzi, faccio un paio di foto. La pozza
d’acqua deserta, che emana vapore alle prime luci del mattino è splendida.
Quando anche i
ragazzi si svegliano, facciamo colazione in tenda, e via in macchina verso
Reykjavik.
Oramai è quasi l'una di notte e io dovrei
dormire. Oggi abbiamo fatto una giornata un pò più soft, forse la meno
azzeccata ad oggi. Dovevamo andare alla Blue Lagoon ma una volta arrivati là
abbiamo scoperto che bisogna fare la prenotazione online o fare minimo 3 ore di
coda. NOWAY! Retro front direzione Reykjavik.
Nota positiva, mentre
cercavamo la Blue Lagoon abbiamo sbagliato strada e siamo finiti su un lungo
mare molto suggestivo.
La prima spiaggia
bianca, il primo faro. E anche il primo cane. Si, perché abbiamo notato che i
cani da “passeggio” qui sono molto rari. Sarà perché fa freddo o forse sarà
perché qui vedono i cani più come animali da fattoria e non da compagnia. Se
così fosse, non potrei che essere d’accordo. Ma questione di opinioni.
Ci rimettiamo in
macchina e torniamo verso Reykjavik, dove onestamente più che negozi di souvenirs
non abbiamo visto.
Un pò vanno bene...ma
vorremmo qualcosa di più. Io vorrei trovare un negozio di lana come si deve. Un
maglioncino per me e mio fratello lo vorrei proprio.
Vedremo domani...
Ad ogni modo, fino ad ora, tutto alla grande. In fondo
chissene frega se fa un freddo becco e in campeggio si dorme un pò cosi.
Oggi mi è pure
capitato di pensare come ho fatto a vivere fino ad ora senza campeggio?
Ha tanti aspetti
positivi. La sveglia di stamattina alle 5 per esempio causa pipi è stata
impagabile. Dei panorami, una luce e un silenzio mai visti prima. Le pozze
termali completamente deserte con i loro vapori rendevano il tutto molto
romantico.
Ora a nanna. Devo
recuperare per prepararmi alle prossime notti in campeggio. Una sarà a 800mt
sul livello del mare. Ammetto di essere un pò preoccupata. #nonsosecelafaro
11.08
È martedì e abbiamo
lasciato Reykjavik alla volta del Circolo d'Oro.
Questi due giorni a
Reykjavik sono stati molto tranquilli e rilassanti. Ma direi anche molto piacevoli.
Abbiamo per lo più bevuto, mangiato e chiacchierato, soprattutto chiacchierato.
Abbiamo provato un ristorante tipico, dove io ho mangiato un hamburger di renna
epico. I ragazzi sentivano un bisogno smodato di carne, così dopo la Blue
Lagoon abbiamo fatto un pò di spesa e cucinato penso 2kg di carne locale.
Tenerissima e cucinata molto bene. Devo ammettere che Reykjavik l'abbiamo vista
molto poco. Se fossi stata da sola forse avrei passato la giornata a zonzo per
la città cercando di scoprirne ogni angolo. In realtà ammetto di essere
contenta di essere rimasta in appartamento a chiacchierare con un bicchiere di
buon vino in mano.
Siamo tre persone
molto diverse, ognuno col suo pacchetto sulle spalle, ma molto compatibili, o
almeno così pare fino ad ora.
Non abbiamo avuto
ancora nessun attrito ne incompresione. Ammetto che prima di partire ero un pò
in sbattimento perchè avevo paura di non riuscire ad adeguarmi alle vacanze
"alla Riva".
Invece fino ad ora tutto bene, anzi ammetto che mi piace
un sacco. Non nascondo però che i ragazzi fanno di tutto per mettermi a mio
agio e si preoccupano molto che io stia bene.
Va bene cosi. Vorrei
solo essere più utile nell'allestimento del campeggio. Ma chissà, magari la
prossima volta lo sarò! Never say never.
Stamattina, come
dicevo, abbiamo lasciato Reykjavik e quel meraviglioso appartamento in
direzione Pingvellir, Geyser e Gullfoss.
Tre posti
meravigliosi. Forse quello che più mi è piaciuto è Pingvellir, dove si vedono
le due placche tettoniche che si sono staccate, quella Americana e quella
Europea. Impressionante. Pingvellir è un luogo di cruciale importanza anche
nella storia Islandese. Proprio qui è stato fondato il primo parlamento del
paese e forse addirittura il primo al mondo.
Piccola nota di costume, qui al Sud dell’Islanda, ci sono
delle macchine impressionanti. Non sappiamo se sono macchine personali o
adibite a giri turistici sui ghiacchiai. In ogni caso sono davvero enormi. I
ragazzi si fermano ogni secondo a guardarle basiti e scattano foto da mandare a
casa per fare invidia!
Gli altri due siti
sono molto belli. Il Geyser è incredibile. Molto turistico ammetto. Forse
troppo. Mi trovo quasi meglio quando siamo persi nel nulla a guardare paesaggi
non così "famosi".
Ci aspettavamo di
trovare un campeggio vicino a Gullfoss e invece no. Poco più giù c'era un prato
adibito a campeggio ma senza nessuna sorta di attrezzatura e anche poco
suggestivo. Lo Sgamba si mette al volante, col suo piede leggero e via verso l'interno.
Tutti ci aspettavamo
campeggi più attrezzati e più high standard. Invece sono molto basic. Va già
bene se trovi il bagno e le docce. Se i bagni sono riscaldati poi è vero lusso.
Ad ogni modo, andando
verso l'interno ci è andata decisamente bene. Anche li ci aspettavamo un
campeggio vero e proprio invece abbiamo trovato solo un bivacco, a hut in
inglese.
Ormai disperati ci
arrendiamo all'idea, i ragazzi si preoccupano un pò per me, ma cerco di
rasserenarli.
Prima di accamparci
decidiamo di guadare il fiume e andare a vedere che cosa c’è oltre. Oltre c’è
una bellissima cascata e una strada "in piedi". Ovviamente Mauri la
vuole prendere. Ammetto di essermi cagata addosso. Ma arrivati in cima, un
panorama unico. Un lago e un ghiacciaio illuminati dal sole. Splendido.
Rientriamo,
allestiamo il campeggio e via con la griglia. 2kg di carne. Insieme a noi nel
bivacco ci sono 2 ragazzi inglesi col padre, tutti e tre ciclisti. Stima totale
per loro. Condividiamo con loro carne, vino, salse e biscotti. In fondo, loro,
in bici, non possono portarsi dietro molto. Gli regaliamo anche 1 kg di pasta e
il sugo necessario a condirla.
Una cosa che ho
imparato da questa vacanza è la solidarietà tra campeggiatori e automobilisti.
Mauri soprattutto la sente molto questa cosa. Se vede qualcuno fermo a bordo
strada, che sia a piedi, in bici o in macchina, rallenta e chiede se va tutto
bene. Quando era da solo ha dato dei passaggi a degli autostoppisti e quando
eravamo tutti e tre abbiamo dato uno strappo ad una backpackers in mezzo al
diluvio.
Anche in campeggio,
se può condivide vino, cibo e chiacchiere.
È una cosa molto
bella e un aspetto del campeggio che nn conoscevo, ovviamente.
La notte è passata
molto bene, ho avuto caldo, e al risveglio, al mattino il panorama dalla
maggiolina era una meraviglia. Come sempre d’altronde.
12.08
Giornata un pò
storta. Dovevamo andare allo Sneffels. Mauri sogna di andarci da quando aveva
20 anni credo. Ci mettiamo in macchina, tempo da lupi, siamo sulla costa ovest,
vento, pioggia e nebbia. Non si vede nulla. Lasciamo la strada asfaltata per
andare verso la cima dello Sneffels. C’è un fiumiciattolo. L’ingresso e
l’uscita però mi sembrano alti. Chiedo a Mauri, stupita, se riesce a farlo.
Dice si, ingrana la prima e via. Scendono le ruote davanti, scendono le ruote
dietro e si incastra il parafango. NO PANIC. Lo Sgamba scende e prende il
verro. Piccolo problema, non ci sono alberi a cui attacarsi. Si attacca ad un
sasso e lo sradica. Si attacca ad un altro e via anche quello. I ragazzi vanno
avanti per una bella mezz'ora. La macchina fa qualche centimetro ma ancora è
bloccata. Proviamo a scaricarla. Giù le scatole e scendo pure io. Per fortuna
che avevo la tenuta antipioggia del motorino.
Anche così niente da
fare. Mauri con un leggero senso di colpa per la cazzata fatta va a cercare
aiuto. Il primo paesello è a 2km.
Cerco di dare una
mano allo Sgamba, tanto ormai ero giù dalla macchina. Dopo qualche tentativo,
lui prende il sasso giusto. Io al volante, lui mi dice cosa fare e quindi tiro
il verro, metto la prima e cazzo ce l’abbiamo fatta. Mitico Sgamba che ha
trovato il sasso giusto.
Lo Sneffels salta.
Non si vede niente. Neanche se c’è o non c’è una montagna. Stasera il campeggio
non si può fare. Troppo vento e troppa acqua. E poi i ragazzi sono davvero
sgolli.
Dopo vari tentativi
troviamo una farm che ci da una stanzina. 2 letti in 3 e Mauri dorme per terra
sul materassino. Come sempre, prepariamo la cena, socializziamo con le due
coppie ospiti della farm. Una coppia di olandesi e una coppia di tedeschi.
Condividiamo il vino e il salame e finiamo a parlare di fotografia. Una signora
tedesca che viene in islanda per la sesta volta è una grande appassionata di
fotografia e ci incanta con i suoi racconti. Da un lato trovo anche folle
visitare per sei volte l’Islanda. Sono d’accordo che sia un paese incredibile e
meraviglioso, ma ci sono così tante altre cose da vedere al mondo. I ragazzi concordano con me, ma chiaramente
ci asteniamo dal giudicare e dal criticare. Ognuno le sue passioni.
Tutti stanchi e
provati dalla giornata, dal vento, dalla pioggia e dal freddo ce ne andiamo a
dormire. Solo al risveglio al mattino ci rendiamo conto di essere in un posto
meraviglioso.
13.08
Svegliarsi in una
casa è comunque diverso dal svegliarsi in tenda. Credo che si sia ormai capito
che il campeggio mi piace e mi piace molto. Ma non dover uscire per andare in
bagno e soprattutto avere un bagno riscaldato è davvero piacevole. Ne
approfitto per una bella doccia calda mentre i ragazzi dormono ancora.
Colazione, carichiamo
la macchina, e via. Mauri è un pò deluso per non aver visto lo Sneffels. Ma a
suo dire non potevamo tornare indietro, avevamo troppi km da affrontare oggi.
Col senno di poi, avremmo potuto fermarci.
Oggi eravamo indecisi
se fare i fiordi a Nord-Ovest o andare all’Askja. Il cda decide di andare all’Askja
passando dall’interno. I km sono tanti ma il buon umore non manca. Attacchiamo la musica e si parte.
Via di km, prima di
addentrarci nelle piste interne facciamo il pieno al Disco. Soliti problemi con
la carta. Io compro altri due gomitoli di lana e un te caldo e di nuovo in
macchina. Oggi si sale in quota. Arriviamo addirittura agli 800 mt sul livello
del mare facendo incontri piacevoli.
I paesaggi sono come
sempre incredibili. Prima di salire tutto è verde e ricco di acqua. Prendiamo
un pò in giro lo Sgamba, ultimamente ha il vizio di mettere i piedi a bagno.
Quando saliamo, la
temperatura scende, il verde si fa sempre più raro e il paesaggio diventa molto
più roccioso. Tira molto vento. Incontriamo un Defender, non si incontrano
macchine di frequente su queste strade, e i ragazzi lo prendono in giro perché
va come una lumaca.
Ed ecco la brutta
notizia. Io subito non mi accorgo. Lo Sgamba è al volante, ferma la macchina,
Mauri scende e si incazza. La pista per l’Askja è chiusa. La F910 è chiusa. Non
è possibile. Abbiamo fatto tanti km, il grosso è fatto e ora siamo bloccati.
Qui vicino c’è un campeggio, ma non ha senso fermarci qui. È molto presto e se
domani non riaprono la F910 siamo fregati. A grande malincuore giriamo la
macchina e torniamo indietro, direzione lago Myvatn. A questo punto siamo in
anticipo di 1 giorno. Mauri si mette al volante, mi chiede di allacciarmi la
cintura e giù a manetta. Voleva arrivare al lago Myvatn prima che fosse notte.
Per farmi felice, si
ferma ad una cascata che mi aveva indicato la signora tedesca la sera prima
alla farm. Merita. È davvero molto bella. Ma il tempo stringe e ci rimettiamo
al volante. Non ne possiamo più dello sterro e del casino che c’è in macchina.
Alle 21.30 siamo al
lago, ci sistemiamo nel primo campeggio e prepariamo da mangiare.
Chiacchierando tiriamo le 2, io non tengo gli occhi aperti e vado a dormire. Le
chiacchiere sono sempre molto piacevoli e il tempo vola.
14.08
I ragazzi hanno fatto
le 4 bevendo e chiacchierando. Oggi sono cotti. Facciamo un giro turistico
intorno al lago. Come sempre le foto non rendono. Andiamo a vedere una stazione
geotermica, come le ha definite la guida sull’autobus il primo giorno, le
“Fabbriche di Nuvole”. Mi è piaciuta molto questa definizione. Oltre alla
stazione geotermica che ci regala un arcobaleno meraviglioso, giriamo per altri
siti turistici. L’odore di zolfo è davvero forte e a me viene un forte senso di
nausea.
Cambio di campeggio e
poi pozze termali. Ci voleva proprio. Mauri si è fatto una bella ronfata in
macchina, io guidavo e lo Sgamba con un occhio chiuso e uno aperto controllava
che non facessi cazzate al volante.
Le pozze termali
hanno una vista pazzesca, un gran bel colpo d’occhio, ma l’acqua non è così
calda. Solo in un angolino si sta davvero bene. Qualche chiacchiera e poi via a
fare la spesa per la sera. Altro barbecue.
I ragazzi grigliano e io apparecchio e tengo il posto nella
tenda comune. Facciamo conoscenza con una coppia italiana. La serata come
sempre si svolge tra chiacchiere, cibo, vino e risate, tante.
Come spesso in questo
paese, tira troppo vento e la maggiolina non si può aprire. I ragazzi mi
convincono a dormire con loro in tenda e io mi lascio convincere. In fondo
dormire in macchina non è così comodo. Fino ad oggi non avevo voluto dormire in
tenda da un lato perché lo spazio è poco e volevo che loro fossero comodi,
dall’altro perché russano e non poco ;)
15.08
Oggi è il penultimo
giorno di vacanza e si sente un pò di malinconia. Siamo molto silenziosi in
macchina. La giornata di oggi è dedicata al Whale Watching. Abbiamo una
prenotazione per un giro in barca a vela di 4 ore per vedere i cetacei e i
puffins.
La giornata è davvero
fantastica. È proprio vero che al nord il tempo è più bello. Non dico che fa
caldo, ma si sta davvero bene e il sole scalda la pelle. Meno male che anche il
vento ci grazia, altrimenti avrei sofferto molto la barca.
Ci vestiamo con le
solite tute termiche e ci imbarchiamo. Al di là dei puffins, che sono
meravigliosi, e dei cetacei, emozinante vedere quei dorsi scuri enormi che
escono dall’acqua, il giro in barca è stato davvero piacevole. Mauri sembrava
avesse una mitragliatrice in mano, non una macchina fotografica, scattava alla
velocità della luce.
In realtà tutti e tre ci siamo lasciati cullare e coccolare
dal rumore del mare, dal sole e dal rollio della barca. Ci stavamo per
appisolare tutti in barca, anzi, forse lo Sgamba ha pure fatto un piccolo
sonnellino.
Ultima sera di
vacanza, di Islanda, di campeggio, di noi tre. Lo Sgamba ha un pò la ciucca
triste. Io sto morendo di sonno ma non voglio andare a dormire, voglio godermi
fino all’ultimo quest’ultima sera. Mauri, “il Riva cerca amici” come lo
definisce lo Sgamba, sta facendo due chiacchiere con una coppia di canadesi,
anch’essi appassionati di kayak.
Credo che il
sentimento comune sia un pò di malinconia. Per me e lo Sgamba domani si
conclude questa meravigliosa esperienza e ci dispiace lasciare l’Islanda
certamente, ma credo che ancor di più ci dispiaccia partire perché non sappiamo
se avremo di nuovo l’occasione di condividere dei momenti così belli e così
intensi una volta tornati a casa. Sappiamo benissimo tutti che non sarà facile
vedersi e frequentarsi quando saremo di rientro a Milano. E in ogni caso non sarà
la stessa cosa. Ma come dice giustamente Mauri quando finisce una vacanza,
l’unico modo per stare bene, è cominciare a programmare la prossima. Chissà se
riusciremo a farne un’altra insieme. Ammetto che mi piacerebbe. Anzi, spero
proprio che ci riusciremo.
17.08
Il viaggio di rientro
è stato lungo e estenuante. Sono davvero provata. Partenza alle 15.30 di ieri
da Husavik. Mauri ci lascia in aeroporto e abbiamo tutti un pò il magone, anche
se cerchiamo di nasconderlo. Alle 00.50 abbiamo il volo da Keflavik che con
scalo ad Amburgo ci porterà a Milano alle 8.45. Impegnativo!
Credo di aver
esaurito tutte le mie energie. E quando sono così stanca divento anche
antipatica e forse un pò stronza. Spero di non aver trattato male con lo
Sgamba. Sant'uomo! Ma se fa ancora "bau" il finestrino è sempre pronto :)
Ora che sono a casa ripenso
a quello che ho appena vissuto. La malinconia è davvero tanta e l’idea di
tornare al lavoro e alla vita di tutti i giorni mi sconforta. Prima di partire
avevo ragione, questo viaggio mi ha cambiata. Non so bene come e perché ma
questa è la sensazione. Sicuramente d’ora in poi sarò molto meno schizzinosa :D
Ammetto che una delle
cose che più mi ha lasciato il segno è stato il campeggio e ciò che il
campeggio significa. Adattarsi, vivere fianco a fianco, condividere ed essere
solidari con il prossimo. Credo di dovere ringraziare principalmente Mauri per
questo. Anche lo Sgamba è uomo di campeggio, soprattutto il BBQ Man per eccellenza. Sono davvero contenta che mi abbia insegnato a vivere una vacanza in
campeggio e a viverla così bene. Magari al prossimo giro mi insegnerà anche a
montare la tenda ;)
Ora che sono a casa
non mi resta che ricordarmi che quando mi sveglio non sarò raggomitolata in un
sacco a pelo sul tetto della macchina. Che la mattina per fare colazione nn
devo prendere la scatola della colazione e condividere le gocciole con dei
ciclisti inglesi. Che non mi serve la frontale per andare a far pipi. Che
quando mi alzo non vedo solo il verde del prato e l'azzurro del cielo. Che per
lavare i piatti non serve andare al fiume.
In attesa della prossima vacanza, cerchiamo di tornare alla
vita di tutti i giorni. Un grazie sentito a Mauri e allo Sgamba per questa
meravigliosa e indimenticabile vacanza e per essersi presi cura di me. Un
grazie anche al Disco, mitico mezzo anfibio!
Sotto qualche foto random. Molte scattate dal finestrino.
Sotto qualche foto random. Molte scattate dal finestrino.